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Nel corso della propria carriera, il drammaturgo della DDR Heiner Müller (1929-1995) ha saputo plasmare il testo teatrale attraverso innumerevoli forme, dalla poesia, al collage, all'intervista, spinto dalla necessità di rendere il dialogo tra individuo e storia un atto performativo assoluto. Il valore storico, epifanico e performativo della parola ha avvicinato Müller ad uno dei suoi principali modelli internazionali, Pier Paolo Pasolini (1922-1975) Tentando di perseguire il concetto di realtà, il presente volume indaga l'immagine bifronte di questi due autori come Interviewkünstler, ovvero "artisti dell'intervista", analizzando il genere ibrido dell'intervista d'autore come documento storico e forma di autorappresentazione mediatica.